Campo coltivato

ImmagineEcco. Quando si dice che la passione per i libri va coltivata, mi viene in mente questo: una distesa di pagine stampate, seminate su un campo che presto produrrà i frutti attesi: i libri. Ma anche cataloghi o riviste.

Questa foto l’ho scattata questa mattina, mentre facevo un giro al finishing per controllare alcuni lavori.

Mi sembrava rendesse l’idea.

Geca e i suoi clienti sempre più amici delle foreste

Il 2011 segna un nuovo record per Geca. Mi riferisco al numero di lavori realizzati su carta FSC®, amica delle foreste. Il 20,84% delle commesse realizzate durante l’anno scorso, infatti, sono state stampate su carta certificata secondo i rigidi standard di tutela forestale definiti dal Forest Stewardship Council.

Si tratta del maggior balzo in avanti da quando, nel 2007, abbiamo ottenuto la certificazione.

É il risultato della nostra politica rivolta, in particolare ma non solo, agli editori. Geca infatti dà l’opportunità ai propri clienti di stampare su carta FSC (potendo quindi, in virtù della nostra certificazione, apporre il relativo marchio sul prodotto finito) senza alcun costo aggiuntivo.

Per i più curiosi, infine, ecco un grafico con l’andamento della percentuale di commesse FSC sul totale, anno per anno, dal 2007 al 2011.

Cronache dall’Era della Conoscenza Mutevole

Pubblichiamo in versione integrale il nostro racconto apparso sul volume “Gli editori si raccontano”.  Il libro – ideato e progettato da Geca – è stato presentato in occasione della seconda edizione di “Un Libro a Milano”, Salone della piccola e media editoria indipendente, svoltosi nel capoluogo lombardo dal 26 al 28 novembre 2010.

Cronache dall’Era della Conoscenza Mutevole

In una torrida mattina del marzo 2179, al principio di una primavera straordinariamente calda, i tre reietti si fecero strada tra i detriti appuntiti che ostruivano la via di accesso, per entrare dove mai avrebbero immaginato di potersi un giorno trovare.

Da oltre centocinquant’anni la civiltà della stampa era stata soppiantata dall’Era della Conoscenza Mutevole. Con il pretesto della lotta ai fondamentalismi, che utilizzavano i libri come strumento di proselitismo, il Ministero della Verità Variabile aveva dichiarato fuori legge la stampa.

Tutti gli impianti tipografici vennero distrutti, dati alle fiamme o smontati pezzo per pezzo durante rituali collettivi di estrema violenza, ma fortemente liberatori, detti resetting.

La filosofia che ispirava il nuovo credo era semplice: non esistono verità immutabili; tutto può essere continuamente riscritto e modificato. Al principio il nuovo regime venne salutato dalla popolazione con sollievo: la pretesa dei gruppi ortodossi di possedere e tramandare la Verità Assoluta aveva gettato nel caos le città e provocato numerosi focolai di guerriglia. Ma con il passare dei decenni, alcuni iniziarono a dubitare di un sistema che aveva eliminato ogni possibilità di fissare un concetto, una storia, una scoperta e permetteva di manipolare qualsiasi informazione. Questa facoltà, inizialmente alla portata di tutti, via via che la nuova burocrazia al potere si rafforzava, era andata a concentrarsi nelle mani di un gruppo ristretto di spietati oligarchi. Questi, insediatisi al vertice del potentissimo Ministero della Verità Variabile, erano in grado di stravolgere la biografia di una persona, far accadere avvenimenti mai verificatisi o eliminare il ricordo di eventi reali. Il concetto stesso di “memoria” era ormai qualcosa di difficilmente comprensibile.

Così, sotto il sole di quel marzo accecante, tre dissidenti cacciati dalla città per aver chiesto di rendere immodificabile il proprio profilo anagrafico, giunsero davanti a quello strano edificio e decisero di entrare. Dovettero attingere ai ricordi tramandati dai loro padri per capire dove si trovavano: una tipografia vecchia di duecento anni, in perfetto stato, miracolosamente scampata ai resetting. In questo luogo, denominato “Geca”, un tempo si producevano i famosi libri, oggetti in grado di contenere le infinite passioni degli uomini. Fatti di un materiale leggerissimo e biodegradabile, potevano essere utilizzati senza alimentazione elettrica, plugin o password.

Al cospetto di quel nuovo mondo, i tre decisero che avrebbero iniziato l’attività di stampa clandestina per sfidare il tabù più inimmaginabile nell’Era della Conoscenza Mutevole: fissare un concetto su carta una volta per tutte, che rimarrà immutato come un dono inatteso per le generazioni future.

2010- Luigi Bechini
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Geca e i suoi clienti: sempre più amici delle foreste

Il 2010 di Geca si chiuderà registrando un dato molto importante sul fronte della stampa ecosostenibile. Il 13% dei lavori che Geca ha stampato nel corso dell’anno, infatti, è stato realizzato su carte amiche delle foreste, certificate FSC. Se a questi valori aggiungiamo i lavori su carte riciclate, raggiungiamo il 15%.

Si tratta di un dato molto importante, soprattutto analizzando il trend degli ultimi quattro anni (da quando, cioè, abbiamo ottenuto la certificazione FSC, nel 2007).

Come evidenziato nel grafico qui sotto, infatti, nel triennio 2007-2009 l’incremento è stato costante, ma regolare. Nel 2010, invece, abbiamo registrato un balzo in avanti clamoroso, passando dal 5% del 2009 al 13% di oggi. A questo risultato straordinario hanno contribuito anche i tanti editori che, in questi mesi, hanno aderito al nostro servizio “Tre giorni, tutto incluso” e che hanno scelto carte rispettose delle foreste.

In dati assoluti, significa che se nel 2009 i fogli FSC stampati da Geca sono stati 1.400.000, nel 2010 sono cresciuti a 4.678.000.

Si tratta di un risultato reso possibile da due elementi: la crescente sensibilità ambientale da parte dei nostri clienti e il continuo sforzo di Geca nel promuovere le carte FSC e nel creare consapevolezza intorno al tema della stampa ecosostenibile. Ne sono due esempi la nostra offerta per passare alle carte FSC senza costi aggiuntivi e la nostra battaglia contro gli abusi del marchio FSC.

Cos’è sto coso?

Siamo in un convento, nel Medioevo. Frate Gaetano è alle prese con un “coso” che non sa far funzionare. Decide allora di chiamare l’help desk interno, per farsi dare delucidazioni in merito all’utilizzo di un nuovo strumento tecnologico che rischia di rendere obsoleti persino i rotoli di pergamena: il libro.

Dalla Norvegia, un video esilarante. Doppiato in italiano.