È durata due giorni la visita ispettiva dell’auditor dell’ente svizzero SQS, durante i quali sono stati verificati tutti i principali processi di Geca e valutata la loro aderenza alla nuova normativa ISO 9001. Geca ha quindi ottenuto la ricertificazione del proprio sistema qualità, ritenuto conforme anche al nuovo standard della norma di riferimento per la qualità dei processi.
Si è celebrato il 3 maggio il 25° World Press Freedom Day, dichiarato dall’Assemblea generale dell’ONU per mettere in evidenza l’importanza della libertà di stampa, ricordando i giornalisti uccisi e minacciati a causa del loro lavoro, e per ricordare ai governi di far rispettare l’Art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani (Parigi, 1948). La data è stata scelta perché allo stesso giorno del 1991 risale la dichiarazione di Windhoek, una carta che avrebbe delineato il futuro degli stati africani in tema di libertà di stampa.
Geca stampa il libro vincitore 2018 del premio letterario divenuto case history per il suo ardito intento: sfidare le classifiche di vendita concentrando in una settimana gli acquisti di un volume pubblicato da una casa editrice indipendente, per far sì che possa comparire a fianco ai nomi dei grandi gruppi editoriali.
Come nasce il premio?
Il premio è stato ideato nel 2016 dal gruppo Facebook Billy – Il vizio di leggere e si ripete una volta l’anno. Lo scopo è appunto quello di portare nelle classifiche di vendita nazionali volumi pubblicati da case editrici indipendenti, che di rado hanno questo privilegio. Gli organizzatori presentano al pubblico una cinquina di titoli, selezionati da dieci “lettori forti” dall’identità sconosciuta; in prima battuta, nell’arco di una decina di giorni i lettori hanno il tempo di votare per il loro volume preferito, poi in una specifica settimana tutti dovranno acquistare il volume vincitore della votazione.
Si parla sempre più spesso di “Industry 4.0”. Ma, nel concreto, di cosa si tratta? E’ una prospettiva alla portata solo di qualche grande multinazionale o riguarda la vita reale delle imprese?
Un mondo futuribile
Scenario: l’agenzia di comunicazione sta concordando con il suo cliente i dettagli di una nuova campagna marketing da lanciare in larga scala. Una volta definito il tutto, grazie a un sistema integrato la cartiera riceve le specifiche della carta scelta per realizzare la brochure, recupera il materiale in stock e fa partire il camion. Qualche ora dopo, senza averla ancora ordinata, lo stampatore si vede arrivare sei bancali della carta. Una volta completata la produzione della brochure, il sistema gestionale dello stampatore avvisa il corriere che passa a ritirare il materiale e lo consegna al cliente finale.
Fantascienza? In parte. Questa è Industry 4.0.
È sempre stato vissuto come un mero adempimento di legge, ma in realtà negli ultimi anni le aziende hanno capito che il bilancio può ricoprire un ruolo importante nella strategia di comunicazione. Per noi è un fenomeno molto evidente dal momento che numerosi nostri clienti vi dedicano sempre maggiore attenzione, sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione.
Non solo cifre
Attraverso il bilancio l’azienda trasmette al mercato la propria situazione patrimoniale e finanziaria e le proprie performance, adempiendo alle disposizioni imposte dai vincoli normativi. Questo, però, oggi non è più sufficiente. La comunicazione economico-finanziaria ricopre oggi un ruolo sempre più importante, non solo per soddisfare i bisogni informativi della comunità e delle istituzioni, ma anche e soprattutto per promuovere l’immagine dell’azienda.
Ogni commessa un viaggio
C’era una volta un’idea, che è diventata un progetto e poi una richiesta di preventivo. Un insieme di informazioni che singolarmente vogliono dire poco, ma che unite insieme nella realizzazione di un prodotto portano a quello che teniamo ora fra le mani: la copia di un libro davvero bello e ben fatto.
In questa seconda puntata sul nostro workflow (qui la prima), vogliamo raccontarvi la storia del viaggio di una commessa di lavorazione in Geca.
Chi (almeno tra gli ultra quarantenni) non ricorda la propria mamma tuonare: “Carosello… e poi a letto!”? Quest’anno vogliamo omaggiare il graphic design e la pubblicità degli anni Sessanta e Settanta con una nostra rivisitazione del packaging del caffé che rese famosi Caballero e Carmencita. Lui che la cerca disperato, lei che vuole sposare Paulista, l’uomo dal baffo che conquista.
Il 2017 è stato l’anno in cui Geca è tornata a investire in modo significativo. Il nostro obiettivo era il potenziamento del nostro parco macchine con le soluzioni che da un lato avrebbero potuto incontrare e soddisfare le nuove esigenze dei nostri clienti, e dall’altro velocizzare la produzione garantendo una gestione interna ancora migliore. Gli investimenti hanno riguardato tutti i reparti produttivi.
Stampa offset
Abbiamo potenziato la stampa in bianco e nero con un impianto 70×100 Komori che si aggiunge alle Heidelberg già esistenti. Grazie a questo nuovo impianto siamo riusciti a migliorare i tempi di produzione dei libri e ad aumentare la capacità produttiva.
Da inizi Novecento all’era contemporanea
Ne sono stati fatti, di progressi, da quando per la prima volta appariva nel 1921 la parola workflow associata alla gestione dei flussi di lavoro aziendali. Si era in pieno sviluppo economico e una perfetta organizzazione del lavoro era ciò che consentiva l’integrazione delle varie fasi di lavorazione di un prodotto. Siamo ora nell’era del digitale 4.0 e la gestione del lavoro può essere, come nel caso di Geca, completamente informatizzata, a partire dal preventivo e fino alla partenza dei volumi dallo stabilimento a fine produzione.
Proprio in questi giorni stiamo ultimando la distribuzione del nostro nuovo calendario fotografico a clienti, amici e fornitori che speriamo sceglieranno di scandire il 2018 tenendolo sulla scrivania. Quest’anno, per la prima volta, il calendario è stato realizzato interamente in stampa digitale, sul nostro nuovo impianto Hp Indigo 12000.
Una passione globale
Forse non per tutti il calcio è lo sport più bello del mondo, ma sicuramente è quello più praticato. Nell’anno dei mondiali di Russia, che per la prima volta in 60 anni non vedranno l’Italia tra le squadre partecipanti alla fase finale, abbiamo deciso di dedicare il nostro calendario a una delle passioni popolari più diffuse.