Tex Willer ne fa 70: come sta il fumetto in Italia?

Molti di noi sono cresciuti, e alcuni anche invecchiati, con Tex Willer. Tempo di candeline importanti per lui, che nel 2018 di anni ne compie 70. Incontrastato re della fumettistica italiana, superiore anche all’amatissimo Topolino e a Dylan Dog che prendono rispettivamente il secondo e terzo posto del podio delle vendite.

Numeri che, pur essendo in discesa (dalle 210.000 copie vendute del 2012 è passato a 170.000 del 2016), sono la conferma di un successo senza tempo.  Oltre ai fumetti, esistono moltissimi gadget dell’Aquila della notte, dai portachiavi alle riproduzioni in modellino passando per le magliette e addirittura un Monopoly versione Tex, uscito l’anno scorso.

Come va il fumetto in Italia

Se Tex arriva ai 70 ancora sulla cresta dell’onda, come se la passa il mondo della fumettistica italiana in generale?

Partiamo col dire che in questo settore mancano i dati oggettivi: quelli dell’AIE (Associazione italiana editori) non tengono in considerazione le vendite presso edicole e fumetterie, che rappresentano ancora il grosso del fatturato di settore.

L’andamento del settore rivela grafici altalenanti: dopo una crescita del 13.5% fra il 2005 e il 2011 si è assistito a una flessione, che in realtà ha coinvolto il mondo editoriale nel suo complesso. Ora siamo nuovamente in un’epoca interessante: nel 2017 (+15% sull’anno precedente nel settore trade) sono entrati in scena nuovi protagonisti e da quest’anno si gioca una vera e propria partita di competizione fra i marchi, fra vecchie bandiere e new entry. E senza più la storica distinzione fra editori ed editori di fumetti: mentre un tempo sarebbe suonato strano vedere un editore ‘tradizionale’ pubblicare un fumetto, ora è praticamente impossibile il contrario.

La dignità letteraria del graphic novel

Il divario fra editoria tradizionale e fumettistica si riscontra anche nel premio Strega: nel 2014 e 2015 per la prima volta appaiono fra i candidati anche Gipi e Zerocalcare. Forse, però, il fatto che nessuno dei due sia arrivato a vincerlo può essere indice di un mondo letterario non ancora pronto a riconoscere la consistenza narrativa di alcuni romanzi a fumetti, sebbene si sia accorto che la nona arte è in grado di sfornare storie di una bellezza tale da poter certamente competere, sia in termini di vendite che di qualità, con i maggiori autori italiani.

Un’altra delle ragioni della nuova ondata positiva è probabilmente da ritrovare nello sbarco della graphic novel in libreria, che lancia la sfida all’edicola come prima fonte di distribuzione del genere (nonostante il divario sembri ancora incolmabile).

Da ultimo, un contributo a questa rinascita lo ha dato il grande successo che i personaggi nati su carta stanno avendo nel cinema, acquistando nuovi estimatori che per conoscerli meglio si sono dati al fumetto, magari fino ad allora mai preso in considerazione. I personaggi da un lato si rinnovano e si modernizzano attraverso canali per loro del tutto nuovi, dall’altro prendono nuova vita anche grazie al fenomeno del reboot: annullare la storyline dei personaggi riprendendo il ciclo narrativo dall’inizio, con un nuovo taglio.

Un pubblico sempre più attento

Su una cosa però sono tutti d’accordo: l’aumento dei prezzi di copertina (quello medio fra il 2001 e il 2016 segna un +125%) è anche risultato di un affinamento dei gusti del pubblico, sempre più desideroso di prodotti ricercati e di qualità:

Un tempo entravi in una qualsiasi classe, a scuola, e se chiedevi in quanti leggevano fumetti avevi la maggior parte delle mani alzate. Era normale, ma non era una scelta, era come guardare la televisione. A nessuno interessava chi li scriveva, né la qualità di quel che c’era dietro, né tantomeno dell’originalità della proposta.  (Tito Faraci)

Adesso invece chi si accosta al fumetto è perché vuole farlo: è interessato alle storie, agli autori, alla qualità dei contenuti, perfino alla veste di quello che sta leggendo.

Peraltro, quello dei fumetti e delle graphic novel è un genere letterario che si adatta a ogni tipo di narrazione: non solo supereroi e manga, ma romanzo grafico, graphic journalism, biografie, ogni tipo di storia si tinge di colori e baloon.

 

Preventivo per stampa fumetto

 

Il futuro dell’editoria del fumetto

Ma quali sono le tendenze visibili nel mondo editoriale dei fumetti? Due sono i trend in atto.

Da un lato aumentano gli editori medio-piccoli che si dedicano a fumetti e graphic novel, a volte anche con discreto successo. Dall’altro, l’alta qualità narrativa portata dagli editori indipendenti di fumetti sta spingendo anche i grandi gruppi editoriali ad affiancare ai generi tradizionali una proposta di graphic novel di alto livello.

E ora, quale sarà il futuro del fumetto?

Si sta arrivando a una saturazione che ci farà scoprire come non possa esserci posto per tutti? In realtà il mercato sembra essere ancora in buona forma. I margini di crescita ci sono, se pensiamo che la penetrazione del fumetto nel Sud Italia non si è ancora compiuta: più del 50% delle vendite avviene in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Non solo: nell’era dell’entertainment la partecipazione del pubblico alle kermesse di settore come Lucca Comic & Games e Romics è più che mai alta.

 

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E l’ultima domanda da farsi è: in un periodo di alta digitalizzazione, appariranno prima o poi anche i comic book digitali? Quel “vecchio gufo” di Kit Carson direbbe di sì, in realtà però il fumetto, comic book, romanzo a fumetti o graphic novel è e sempre sarà di carta, sia per la resa delle immagini e il piacere al tatto che per il formato: la forma e la grandezza dell’albo sono per i veri appassionati qualcosa di fondamentale.

 

Fonti:

Il fumetto in Italia sta peggio dei fumettisti

Righelli. Un’indagine di mercato

Italia e fumetti: un rapporto complesso

Benvenuta concorrenza. L’editoria di fumetto ai tempi della libreria

Zerocalcare fuori dallo Strega, la notizia che non c’è

I fumetti hanno davvero i superpoteri

 

Immagini: Flickr

Ginny | Antonio | Jamie 

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