L‘autobiografia di Vasco Rossi: dagli esordi ai successi che lo hanno reso icona di ribellione e trasgressione per una generazione di teenager che ora sono diventati adulti. Un viaggio nell’universo musicale ma anche umano del rocker di Zocca.

Daniele Rocca è impiegato nell’ufficio commerciale. Si occupa di stilare i preventivi per i clienti, in sinergia con i venditori da un lato e con l’ufficio tecnico dall’altro. Verifica i costi esterni e ottimizza le rese su carta per contenere gli sprechi, si relaziona con i fornitori per ricevere i migliori prezzi per carte o lavorazioni particolari e redige le offerte pe i clienti. Ha deciso di portare Io, Vasco che Alice Piaggio ha voluto rappresentare con il palco di uno dei suoi leggendari concerti.

Non hai scelto un romanzo. Vuoi dirci perché?

Non sono mai stato un gran lettore. Questo, però, l’ho voluto leggere perché il Blasco è mio cantante preferito, da sempre.

Cosa ti colpisce di lui?

Il fatto che nonostante una vita transandata è sempre riuscito a stare in binari di vita tutto sommato accettabili. Ha avuto un successo incredibile, ma anche alcuni fallimenti, soprattutto personali, ma si è sempre rialzato. È da anni un punto di riferimento, e lo è per generazioni molto diverse, parla trasversamente ai giovani come ai sessantenni che si ricordano le sue primissime canzoni.

 

La tua canzone preferita?

Si intitola “Ogni volta”, e racchiude i dubbi e le incertezze del Vasco di trentacinque anni fa. Qualcuno dice che fosse dedicata al padre morto anni prima, altri pensano che possa riferirsi ai suoi problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti.

In effetti il suo rapporto con la figura del padre è sempre stato importante, anche nella sua assenza: lo perse da piccolo e invece avrebbe volto fargli vedere quello che è diventato nella vita, sia dal punto di vista musicale che umano. Le sue canzoni sono sempre velate di maliconia, non c’è mai il 100% di qualcosa, e questo lo trovo molto bello perché anche la vita non è mail il 100% di niente. Ci sono i momenti di felicità che vengono poi oscurati, i successi e i fallimenti.

Però, dai, tutte le sue canzoni sono belle. Da quelle dei primi anni, forti e cattive, quasi arrabbiate, fino a quelle che lo hanno reso un vero cantautore, che sa prendere una situazione o un accadimento e li rende poesia. Pensa ad “Albachiara”: parla di una ragazza che vedeva sempre camminare sotto casa sua, senza mai sapere chi fosse. Da una cosa del genere è nato un capolavoro della musica italiana.

C’è qualcosa che senti che ti accomuna a lui in qualche modo?

Forse proprio questo. In quello che faccio, in quello che voglio, c’è sempre latente un po’ di timore, la paura di non realizzare a fondo quello che vorrei, ma alla fine mi faccio forza, non mollo; quantomeno so di averci provato.

 

Titolo: Io vasco
Autore: Ivano G. Casamonti
Editore: Nuova Eri

 

Ogni volta

 

Il progetto

Scopri “Le storie siamo noi”, il progetto del calendario Geca 2019 dedicato ai nostri quarant’anni.

Ti potrebbe interessare anche…