Book Pride: orgoglio e bibliodiversità

Milano: la città dei libri 

Il Book Pride, fiera nazionale dell’editoria indipendente, si terrà a Milano il 15-17 marzo prossimi. Geca è partner di questa edizione e sarà presente nell’Area professionale per lanciare la nuova piattaforma Rotobook.

Nato per dare visibilità alla produzione dell’editoria indipendente nel 2015, anno in cui Milano fu assurta a Città del Libro e della Lettura, Book Pride da cinque anni continua il suo intento di concorrere a “sviluppare il pluralismo delle voci e delle proposte, ampliando il numero di lettori e la circolazione delle idee” (Filippo del Corno, Assessore alla Cultura per il Comune di Milano).

Tema di quest’anno è Ogni desiderio: una spinta che ci mette in moto, ma anche il rischio che si corre nel desiderare fortemente qualcosa tanto da essere disposti a tutto pur di ottenerla e il disorientamento che un tale subbuglio nell’animo può generare.

L’orgoglio di essere un editore indipendente

Il festival è organizzato e promosso da ODEI, l’Osservatorio degli Editori Indipendenti.

Questi ultimi sono una realtà vivace e variegata, che rappresenta fra il 30 e il 40% del settore editoriale. Sebbene fatichino a trovare spazio in libreria, le loro produzioni sono spesso di qualità e scaturiscono da un processo di ricerca nel panorama letterario italiano e internazionale.

ODEI si pone come un punto di vista indipendente sulla riflessione intorno a libri, lettura e cultura. È un gruppo di editori indipendenti con dimensioni, proposte e interessi differenti, sotto il cappello di un’affinità che li unisce negli intenti rispettando le diversità che li contraddistinguono; il loro manifesto cita provocatoriamente come primo punto l’affermazione dell’ex Ministro Tremonti “Con la cultura non si mangia”, e da qui fanno leva per un rinnovamento della filiera del libro che valorizzi la proposta culturale.

Che cos’è la bibliodiversità

Equilibrio alternativo nelle scelte editoriali (Treccani)

Diversificazione dell’offerta culturale, e in particolare della produzione editoriale (Garzanti)

Pubblicare non è una mera attività commerciale. I grandi gruppi editoriali concorrono all’offerta editoriale producendo libri in quantità massicce, ma sono gli editori indipendenti che con le loro singolarità garantiscono la pluralità di espressione e sono i veri rappresentanti della diversità culturale applicata al mondo del libro. I lettori devono avere a disposizione una produzione editoriale non solo vasta numericamente, ma culturalmente, per contrastare la standardizzazione dei contenuti e l’appiattimento delle idee.

Per approfondire, una lettura molto interessante è la Dichiarazione internazionale degli editori indipendenti per la tutela e la promozione della bibliodiversità della Alliance des Éditeurs Indépendants.

Anche il Premio Strega, da qualche anno, ha rivisto il regolamento salvaguardando la media e piccola editoria indipendente, nel nome di pluralità, bibliodiversità e accoglienza.

 

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