Un libro stampato da Geca finalista allo Strega

Anche quest’anno un libro stampato da Geca è finalista allo Strega. Si tratta di Hachiko il cane che aspettava, pubblicato da Albe Edizioni, incluso nella cinquina finalista del “Premio Strega ragazzi +6”. Il libro, scritto da Lluís Pratz Martinez, tradotto da Alberto Cristofori e illustrato dall’artista polacca Zuzanna Celej, riprende un fatto realmente accaduto: il cane Hachiko aspetta per dieci anni, giorno dopo giorno, il padrone che gli ha promesso di tornare a prenderlo davanti alla stazione. Questa storia vera è stata resa famosa anche dalla trasposizione cinematografica.

 

Il libro è un’edizione cartonata stampata su una carta uso mano, leggermente avoriata, che valorizza le illustrazioni e le cromie delicate dei disegni.

Geca allo Strega

La presenza di “nostri” libri allo Strega non è una novità: nel 2015 il romanzo XXI Secolo di Paolo Zardi, edito da Neo Edizioni e stampato da Geca, era arrivato tra i dodici semifinalisti e due anni dopo sempre Neo Edizioni vede candidato al più prestigioso riconoscimento italiano per la letteratura anche Grande nudo di Gianni Tetti.

Perché si chiama “Strega”?

Dopo anni di dittatura fascista e negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale amici, giornalisti e scrittori, artisti, letterati iniziano a riunirsi per affrontare insieme l’incertezza del futuro che, a guerra finita, diventa speranza e traino per il mondo della cultura italiana sfociando nell’ideazione del premio, istituito nel 1947 da Maria Bellonci e Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega. Originariamente, il nome del liquore era collegato alle storie sulla stregoneria a Benevento, che si perdono nella notte dei tempi risalendo addirittura all’antichità classica.

Qualcosa su Albe Edizioni

“Fare libri per un pubblico di lettori giovani è una scommessa sul futuro”. (Manuela Galassi)

ALBE Edizioni è una casa editrice di libri per bambini e ragazzi, fondata a Milano da Alberto Cristofori e Manuela Galassi nel gennaio 2017. Il nome vuole trasmettere un’idea di leggerezza, unito al logo: un sole che sorge e sul quale si staglia un libro aperto, come un gabbiano in volo.

Secondo i due editori milanesi spesso si sente dire che i bambini non leggono e che i libri hanno perso rilevanza rispetto ai nuovi media, salvo però pretendere di insegnare ai bambini qualcosa di utile e pragmatico, senza lasciare libro sfogo alla personalità. Questa è la loro doppia sfida: smentire le previsioni negative su bambini e lettura e regalare ai piccoli lettori storie di personaggi liberi di essere se stessi, in un equilibrio perfetto fra parole e immagini.

 

In bocca al lupo ad Albe Edizioni!

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