Milioni di “falsi” libri Fsc sul mercato

Ecco, in versione integrale, il testo della nostra LETTERA APERTA AGLI EDITORI ITALIANI (destinata per conoscenza anche a Greenpeace Italia, Fsc Italia, Fsc International Center GmbH e a Fidare). La pubblichiamo qui al fine di rendere possibile uno scambio di opinioni sul tema.

Gentile editore,

in occasione del Salone del Libro di Torino 2010, Greenpeace Italia ha reso nota la classifica “Salvaforeste” con l’elenco degli editori “buoni” – che utilizzerebbero carte Fsc e/o riciclate – e degli editori “cattivi” – che non utilizzano tali carte o mancano di trasparenza.

Purtroppo abbiamo scoperto che non tutti gli editori indicati come “virtuosi” producono libri attenendosi ai criteri previsti dalla certificazione Fsc. Visto che il problema riguarda anche best sellers, abbiamo ragione di ritenere che milioni di libri oggi nelle librerie siano in realtà dei “falsi”, contraddistinti da marchi Fsc contraffatti. Nel giugno scorso abbiamo segnalato la cosa a Greenpeace, ma nella classifica ad oggi on line (www.greenpeace.it/deforestazionezero, aggiornata al 20/07/2010) tali editori risultano ancora inseriti tra i “buoni”. Confidiamo, in ogni caso, in un prossimo aggiornamento.

La nostra azienda si chiama Geca, è una litografia industriale specializzata nella stampa di libri di narrativa e saggistica. Siamo certificati Fsc dal 2007 e da anni promuoviamo l’utilizzo di carte “amiche delle foreste”. Per questo motivo abbiamo sentito il dovere di scrivere questa lettera aperta, anche per segnalare i rischi per l’editore legati all’abuso del marchio Fsc.

Capita infatti che alcuni editori producano libri a marchio Fsc avvalendosi però di stampatori non in possesso della relativa certificazione, necessaria per riportare il marchio sul libro. Viene così riprodotto un marchio “falso”, privo cioè dei requisiti grafici e di contenuto richiesti dal

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