“Parigi è come un Oceano. Gettate una sonda, non ne conoscerete mai la profondità. Percorretelo, descrivetelo: qualunque sforzo facciate per attraversarlo e per raccontarlo, per quanto numerosi e appassionati siano gli esploratori di questo mare, ci sarà sempre un luogo vergine, un rifugio sconosciuto, fiori, perle, mostri, qualcosa di inaudito, dimenticato dai sommozzatori letterari”. Così Honoré de Balzac, nel 1834, descriveva Parigi nel suo romanzo Père Goriot.
Sono passati novant’anni, ma crediamo che queste parole siano ancora esatte. Pur essendo una delle città più visitate al mondo, Parigi sembra non esaurire mai la sua capacità di stupire. Non solo per la sua bellezza, ma anche per i tanti mondi che la abitano, per la storia di cui sono impregnati i muri, gli edifici e le strade, la capacità di accogliere – tra conflitti e contraddizioni – le diversità e le trasformazioni. Attraverso tredici immagini, proviamo a esplorare una parte di questo oceano.
“È un viaggio per viandanti pazienti, un libro”. Queste parole di Alessandro Baricco ci sono tornate alla mente quando abbiamo deciso di dedicare il nostro calendario fotografico 2022 ai lettori di libri. Attorno alla lettura aleggia spesso una retorica un po’ pedante, quando non giudicante. Come diceva Jorge Luis Borges “il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo”, ma, appunto, è una delle tante. Non leggere libri non fa di noi persone peggiori e ognuno coltiva a suo modo le proprie passioni. Ma una delle motivazioni di chi legge libri è senz’altro quella di trovare una “possibilità di felicità” tra le pagine di questo meraviglioso oggetto di carta. Un oggetto capace di farci esplorare l’essenza della natura umana, di restituirci le vibrazioni di altre anime e farle risuonare in noi, in un continuo processo di scoperta di noi stessi e del mondo. Un oggetto che ci fa viaggiare nel tempo, nella storia e nelle infinite declinazioni della conoscenza umana. Attraverso dodici immagini di persone immortalate nel momento in cui leggono un libro, in situazioni di tutti i giorni, proviamo a raccontare questa esplorazione silenziosa e paziente. Buon viaggio!
I libri sono la nostra passione e il nostro lavoro: li produciamo, li leggiamo. Per festeggiare il nostro 40° compleanno abbiamo chiesto alle persone che lavorano in Geca di scegliere un libro: il loro preferito o uno che per varie ragioni ha lasciato un segno nelle loro vite. Abbiamo quindi liberato la fantasia e fatto interagire i ritratti fotografici di ciascuno di noi con illustrazioni che raccontano i personaggi o i mondi letterari dei libri scelti. Perché le storie che leggiamo restano dentro di noi, ci cambiano, ci circondano. Sul calendario hanno trovato spazio dodici titoli, ma qui pubblichiamo anche gli altri scelti per questa speciale classifica, che è un atto d’amore di Geca per i libri. Da quarant’anni trasferiamo su carta le storie che rendono più ricca e appassionante la vita dei lettori. Per i dodici mesi del 2019, le storie siamo noi.
Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase “il calcio non è più quello di una volta!”. Un’affermazione vera, ma solo in parte. Tutto ciò che ruota attorno al calciomercato, ai diritti televisivi, agli advisor, ai mega stipendi dei calciatori-star rappresenta il lato più appariscente della medaglia. Il calcio è di gran lunga lo sport più praticato al mondo e anche chi di noi non lo ama particolarmente ha un ricordo, un’emozione, un’immagine legati a questo sport. In questo calendario, grazie agli scatti di tredici fotografi provenienti da tutto il mondo, abbiamo cercato di raccontare esattamente queste emozioni, questi ricordi, questo lato della medaglia che forse non è poi così cambiato. Nell’anno in cui si giocheranno i Mondiali in Russia abbiamo deciso di riflettere sui mille modi in cui il calcio è presente nelle nostre vite: nel sorriso dei nostri bambini che giocano per strada o in un parco, nella complicità di un padre e un figlio che condividono una passione, nella preoccupazione di un gruppo di tifosi al pub, nel senso di comunità rappresentato dal tifo o nel gesto atletico, preciso, frutto della fatica e del sacrificio. Buon viaggio, quindi, e palla al centro.
Lo sguardo concentrato e aperto al futuro di una bambina che ha appena imparato ad andare in bici, la pedalata di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia, il sorriso delle staffette partigiane il giorno della Liberazione: sono solo alcune delle storie raccontate attraverso le immagini del calendario Geca, quest’anno dedicato alla bicicletta. Nel 2017 si corre la centesima edizione del Giro d’Italia; partendo da questa ricorrenza abbiamo deciso di celebrare un mezzo di trasporto che ha segnato diverse epoche nella storia del nostro Paese e continua a rappresentare un oggetto dinamico, capace di accompagnare i cambiamenti della società. La bicicletta è tornata infatti a vivere una seconda giovinezza grazie all’innovazione tecnologica e alla ricerca sui materiali, ma anche perché nuovamente al centro delle politiche di mobilità. Nel 2011 è avvenuto un sorpasso storico: per la prima volta da decenni, in Italia si sono vendute più biciclette che auto, un dato confermato negli anni successivi. In sella, dunque, e buon viaggio!
Quando abbiamo deciso che avremmo dedicato il calendario fotografico Geca 2016 al 70° della nostra Repubblica, ci siamo domandati in che modo avremmo potuto raccontare questa ricorrenza per immagini. Ci è stato subito chiaro che saremmo dovuti partire dalla Costituzione, entrata in vigore un anno e mezzo dopo il referendum del giugno 1946 con cui gli italiani scelsero la Repubblica, abbandonando la Monarchia. In particolare, abbiamo deciso di focalizzarci sui princìpi fondamentali, ovvero i primi articoli, dodici come i mesi dell’anno, che definiscono i valori su cui si basa la convivenza repubblicana.
Il 2015 è l’anno dell’Expo a Milano. Ci è sembrato quindi naturale dedicare il calendario fotografico di Geca alla nostra città. Il racconto che abbiamo voluto svolgere è legato al cambiamento, alle novità che negli ultimi anni hanno trasformato Milano. Camminando per i nuovi quartieri del capoluogo lombardo viene spesso da esclamare: “sembra un’altra città!”. Pur consapevoli che molte delle contraddizioni e dei problemi di Milano continuano a rimanere immutati, abbiamo voluto concentrarci solo sulle trasformazioni che hanno interessato la città: i quartieri di CityLife e Porta Nuova, i musei, lo skyline completamente ridisegnato dai nuovi grattacieli. Ma oltre al rinnovamento urbanistico c’è anche un cambiamento legato alle abitudini e agli stili di vita: il successo del bike e del car sharing, le nuove iniziative come Piano City, Book City e il Festival della Letteratura, che offrono innovative modalità di fruizione culturale riaprendo gli spazi pubblici a un uso collettivo, per finire con alcuni importanti segnali verso una più profonda cultura di contrasto alle mafie.
I Beatles avevano appena finito di rivoluzionare la musica e la cultura pop, mentre Margaret Thatcher non aveva ancora iniziato a governare con quelle ricette liberiste e monetariste che avrebbero rivoluzionato la Gran Bretagna e il mondo intero. Un’epoca di grandi cambiamenti era appena terminata e, tra crisi energetica e inflazione crescente, nuove profonde trasformazioni stavano per modificare il volto di una città e di una nazione. La Londra di queste fotografie, scattate nel 1972 e 1974, conserva alcuni tratti di quella odierna – soprattutto per la capacità di accogliere e far germogliare nuovi fermenti culturali – ma la società inglese è radicalmente mutata. La culla della rivoluzione industriale ha assistito alla chiusura delle fabbriche e all’affermarsi di quell’economia finanziaria che ha caratterizzato l’ultimo trentennio. L’effetto straniante che questi scatti sono in grado di produrre sta proprio qui: un inaspettato sentimento di familiarità convive con la percezione di un’epoca che appare ormai lontanissima.
A oltre cinquant’anni dalla sua rivoluzione, Cuba continua a dividere l’opinione pubblica mondiale. Da un lato c’è chi ne mette in luce la mancanza di pluralismo e la violazione di alcuni diritti fondamentali come la libertà di espressione, dall’altra ci sono coloro che si soffermano sugli altissimi indici di sviluppo umano, come il tasso di analfabetismo tra i più bassi del mondo o la presenza di un’assistenza sanitaria gratuita e universale. Noi abbiamo deciso di dedicare il nostro calendario 2013 non tanto a Cuba, quanto alla sua gente. Lo facciamo attraverso tredici fotografie che ritraggono cubani di ogni età alle prese con attività
quotidiane. I loro volti, i loro sorrisi, le loro rughe e il loro sudore ci raccontano qualcosa di Cuba e del suo popolo, alle prese con le difficoltà di un Paese caratterizzato da tanti problemi e con la speranza di un futuro migliore.
La Route 36 è un’autostrada che attraversa gli Stati Uniti da est a ovest. Lungo i suoi 2.276 Km si sviluppa una parte importante della provincia americana. Per questo calendario 2012 Geca ha scelto un punto di osservazione insolito: abbiamo spostato lo sguardo dalle grandi capitali mondiali al centro della crisi finanziaria, per dirigerlo sulla provincia della principale economia globale. Lontani dai centri industriali e finanziari, lungo i tratti della Route 36 scopriamo un tessuto economico e sociale a tratti inaspettato, che riesce a farci riflettere sulle potenzialità di sviluppo delle economie avanzate. La tutela del territorio e delle risorse naturali, per esempio, rende il Rocky Mountain National Park una spettacolare attrazione turistica, mentre gli investimenti nella ricerca rendono la Colorado State University un importante centro a livello mondiale. Turismo, formazione di eccellenza, agricoltura di qualità, efficienza energetica… Potrebbero
essere queste alcune delle basi per una nuova ripresa?