Il Festival della Letteratura di Milano

Poesie stese FLMCinque giorni di libri, letture, concerti, incontri, voci e cultura “dal basso”. È questa la promessa degli organizzatori del Festival della Letteratura di Milano, giunto alla sua terza edizione e che si svolgerà dal 4 all’8 giugno.

La principale novità di quest’anno è il Salone della Piccola Editoria, dal 6 all’8 giugno presso i locali della ex-fornace di via Gola, sul Naviglio Pavese. Circa 40 editori indipendenti presenteranno ai visitatori la loro produzione: una rara occasione per toccare con mano il lavoro svolto da marchi editoriali di qualità.

Il Festival vero e proprio vedrà più di 140 appuntamenti sparsi per la città: si va dal “Noir ligure” alla libreria Scaldasole Books previsto per il 4 giugno, alla retrospettiva del Bizzarro Film Festival (il 6 giugno a Cubamilano); dalla “Milano in Bionda”, in cui il 7 giugno 34 scrittori si racconteranno nel tempo di una birra, fino alla festa di chiusura “Da Sud a Sud, difendere l’allegria” con musicisti specializzati nel repertorio musicale che va dal Rinascimento al Settecento. Gli eventi sono davvero tanti e di tutti i generi, consultabili sul programma ufficiale o sulla mappa.

Quest’anno Geca ha scelto di essere partner dell’iniziativa:  siamo infatti convinti che la piccola editoria indipendente sia un patrimonio prezioso. Il nostro paese ha un numero di lettori molto basso (meno della metà della popolazione legge almeno un libro l’anno) e un importante zoccolo duro di pochi lettori forti (più di 12 libri l’anno). Come ha ben sottolineato jumpinshark in un recente intervento, crediamo che una delle sfide più importanti sia quella di allargare la base di lettori forti, ovvero far leggere qualche libro in più ogni anno a chi oggi ne legge da 3 a 10. In questo modo molte più persone comincerebbero ad avere un rapporto stabile e non saltuario con i libri; per usare le parole di jumpinshark: “un’Italia con 15 milioni di persone che leggono almeno 10 libri all’anno sarebbe un Paese diverso, e migliore (cambierebbe meno un’Italia dove i 3-4 milioni di lettori forti leggono in media 10 libri in più)“.

Gli editori indipendenti mettono a disposizione una grande varietà di progetti, storie, riflessioni che possono contribuire a vincere questa sfida – possono, anzi potrebbero, perché hanno bisogno di una visibilità che non è sempre a portata di mano. È proprio su questa sana “bibliodiversità” (che il sistema editoriale italiano, pur con i suoi mille problemi, riesce a manifestare) che il Festival della Letteratura di Milano in questi anni ha acceso i riflettori, valorizzando le migliori esperienze.

Il lavoro da fare è tanto, ma ne vale la pena.

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